Home Libri Recensione: Il colibrì di Sandro Veronesi

Recensione: Il colibrì di Sandro Veronesi

di Verdiana Quattrocchi
Decorative image

La vita di Marco Carrera è un alternarsi di coincidenze fatali, perdite atroci e amori assoluti. Ma lui non precipita mai fino in fondo, perché il suo è un movimento incessante per rimanere fermo e saldo, esattamente come il battito d’ali di un colibrì.

Titolo: Il colibrì
Autore: Sandro Veronesi
Editore: La nave di Teseo
Pagine:  p. 368, Brossura
Voto: 2,5/5
Anno pubblicazione: 2019
Acquistalo su Amazon*: https://amzn.to/2VKz8Yk

Se è vero che nessuno merita ciò che successe a lui, è anche vero che a meritarselo lui arrivò molto vicino.

La trama

Il protagonista è Marco Carrera, un oculista quarantenne di origini fiorentine, residente a Roma, marito di Marina e papà di Adele. Ma si sa, quello che si vede all’esterno non è sempre lo specchio della nostra vita interiore, l’immagine è sfocata, anzi, distorta. Marco ha dei segreti, dei vizi e dei dolori. Per chi lo conosce meglio lui…lui è il colibrì. La somiglianza tra il suo fisico gracile e l’uccellino più piccolo esistente in natura è immediata, ma il significato più profondo è chiaro a pochi.

Il colibrì e gli altri personaggi

Marco Carrera e la moglie Marina sono la coppia perfetta, nelle loro fragilità mi hanno ricordato (anche se il paragone è un po’ azzardato) Dick e Nicole di Tenera è la notte di F. S. Fitzgerald (se vuoi leggere la mia recensione clicca qui), così fragile lei, così indeciso ed incoerente lui. È stato facile avvicinarsi, con un passato così simile da eleggerli a titolo di predestinati, ma stare insieme è un’altra cosa.

Nessuno è fatto per nessun altro, e persone come Marina Molitor non sono fatte nemmeno per se stesse.

Questo Marco lo capisce dopo i primi anni di matrimonio, e il lettore fin dalle prime pagine, pagine che vedono come co-protagonista uno psichiatra molto particolare. La sua peculiarità di questo strizzacervelli è apparire e scomparire come fosse il Commissario Quimby di un cartone animato della mia infanzia, l’ispettore Gadget. La sua frase più comune è infatti faccia come se non le abbia mai scritto o parlato. La cosa strana è che questa interferenza non sembra sconvolgere tanto Marco quanto lo psichiatra stesso. La psicanalisi è vista dal protagonista come qualcosa dalla quale difendersi, per lui entrare in terapia vuol dire difendersi dai terapisti delle sue donne.

La mia recensione de Il colibrì

Il messaggio che ci vuole dare Veronesi è abbastanza chiaro. Se non dovesse bastare il paragone simbolico tra il protagonista e il colibrì, verrebbe in aiuto l’ampio e diffuso uso della retorica soprattutto nella seconda parte del libro.

Tu sei come il colibrì perché come il colibrì metti tutta la tua energia a stare fermo.

Nonostante le difficoltà e i dolori, siamo autorizzati alla felicità. Anche nella situazione più disastrosa i desideri ed i piaceri sopravvivono. Siamo noi che li censuriamo mentre sarebbero proprio loro a salvarci.

Quello che non mi è piaciuto proprio di questo libro è il volersi accattivare il consenso del pubblico (per questo ho parlato prima di retorica) con temi che fanno breccia nei lettori più disparati: l’amore (quasi platonico) adolescenziale ed imperituro, il suicidio, il malessere fisico e psicologico e non possono mancare le incomprensioni familiari. Tutto spalmato su due grandi tematiche di fondo che sono la vita e la morte separate proprio da quell’incessante battito di ali che sono noi dobbiamo essere in grado di compiere.

Il lupi non uccidono i cervi sfortunati, uccidono quelli deboli.

Questo battito d’ali può anche portare a star fermi, rimanere al proprio posto, scoprire che ciò che più amiamo al mondo è proprio accanto a noi. Se tutto ciò basta ormai nel 2020 ad aggiudicarsi uno dei premi letterari italiani più importanti (il libro è vincitore della 74^ edizione del Premio Strega) necessitava di uno sforzo maggiore per far breccia nel cuore del lettore che rimane addirittura impassibile di fronte agli eventi tragici narrati. A mio avviso non è la quantità di eventi che ti segna, sarebbe bastato concentrarsi anche su uno solo di questi ed averlo approfondito meglio. Ad oggi, dopo aver conosciuto la vita di Marco Carrera, aver letto i suoi messaggi e le sue lettere, rimane nulla più che un colibrì che sfugge dalle mie mani.

Aiutami ad acquistare nuovi libri con l’Affiliazione Amazon

*Sono affiliata ad Amazon, dunque cliccando su Amazon e acquistando (entro 24h) Il colibrì (e/o qualsiasi altro articolo) percepirò una commissione per un massimo del 10%. Tu non avrai alcun costo aggiuntivo, ma Amazon, pagandomi in buoni spendibili sul suo stesso sito, mi darà l’opportunità di per comprare libri di cui potrò parlarti sul blog e sulla mia pagina Instagram.

Potrebbe piacerti anche...

Lascia un commento

* Usando questo form aderisci alle condizioni generali sulla privacy di questo blog. La tua privacy per noi è importante.

Questo sito utilizza cookies per migliorare la tua esperienza. Utilizzando il sito accetti la nostra cookie policy, ma sei libero di eliminarli quando desideri. Accetto