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Recensione: Delitto e castigo

di Verdiana Quattrocchi

In Delitto e castigo l’uomo oltrepassa i suoi confini, uccidendo, ma l’arbitrio non ha mutato ancora totalmente la natura umana, eroe delle memorie del sottosuolo, Raskol’nikov, pone problemi ed enigmi.

Titolo: Delitto e castigo
Autore: Fëdor Dostoevskij
Anno prima edizione originale: 1866
Acquistalo su Amazon: Mondadori classici, Feltrinelli, Einaudi, Newton Compton Editori

La trama

La dialettica tragica del desiderio di Memorie del sottosuolo, in Delitto e castigo sfocia nell’atto. Questo romanzo è il rendiconto psicologico di un crimine commesso dal giovane studente Rodiòn Romànovič Raskol’nikov. Sotto l’idea di essere un uomo superiore, decide di uccidere un pinocchio nocivo per la società: la vecchia, avida e sgradevole usuraia Alëna Ivanovna.

“Ma la vecchia è solo una sciocchezza!” pensava con ardore e impeto. La vecchia potrebbe anche essere un errore, non è lei il punto! La vecchia era solo una malattia… Volevo solo varcare il confine al più presto… e non ho ucciso un essere umano, ho ucciso un principio!

La mia recensione di Delitto e castigo

Delitto e castigo mette in campo pochi elementi spazio temporali: San Pietroburgo con piazza Sennaja e i 14 giorni di naufragio psicologico del criminale. La città in Dostoevskij è solo l’atmosfera dell’uomo, soltanto un momento del tragico destino dell’uomo, la città è impregnata dall’uomo ma non ha un’esistenza autonoma, è solo lo sfondo dell’uomo. Ad accompagnare questa storia fintamente “gialla” non mancano colpi di scena, episodi violenti (assassinio, stupro, suicidio), deliri e sogni allucinanti, nei quali la coscienza disegna ciò di cui non parla.

Per Dostoevskij, grande antropologo e studioso della natura umana, l’uomo procede nella via della libertà, ma la libertà si muta in schiavitù. L’immanente principio divino colpisce la coscienza umana, consumando l’uomo. Raskol’nikov non è un eroe negativo ma solo un personaggio disorientato che, fuorviato da un’ideologia portatrice di morte, sperimenta la sua libertà attraverso il Male, Male che nasce insieme all’idea di essere uomini superiori, cui tutto è permesso, e si palesa con l’omicidio. Fa riflettere il fatto che prima chiami l’atto quella cosa, solo una volta compiuto prenda il nome di omicidio.

«Basta così!» disse con decisione e solennità. «Bando ai miraggi, bando alle finte paure, bando ai fantasmi!… C’è la vita! Forse che adesso non stavo vivendo? Non è morta la mia vita assieme a quella della vecchia! A lei il regno dei cieli, e basta, madre santa, adesso è tempo di pace! Il regno della ragione e della luce, adesso, e… e della volontà, e della forza… e staremo a vedere! E vedremo chi avrà la meglio!»

Il passaggio all’atto dell’omicidio appare necessario per la rinascita del personaggio, una morte e una resurrezione che dev’essere vissuta prima di rinascere in un nuovo Io al pari dell’uscita di Lazzaro dalla tomba (passo del Vangelo presente all’interno del romanzo). Analizzando tutto il percorso di crescita spirituale di Raskol’nikov, il castigo non risiede tanto nel senso di colpa per un reato ignobile, quanto nella difficoltà a giungere ad un reale pentimento.

Oh, come sarebbe stato felice se avesse potuto incolpare se stesso! In quel caso avrebbe sopportato qualsiasi cosa, persino la vergogna e il disonore. Ma, per quanto si giudicasse con severità, la sua coscienza esasperata non trovava alcuna colpa particolarmente terribile nel suo passato.

Il pentimento non si può raggiungere da soli secondo Dostoevskij, ma è il frutto di uno sguardo compassionevole. Qui subentra il ruolo dei personaggi femminili. 

Il punto di forza di Delitto e castigo: i personaggi

In Delitto e castigo, privo sia dell’incanto dell’amore sia dell’armonia familiare, alla figura femminile non è riservato un posto indipendente. Lui scopre solo il tragico cammino del personaggio maschile, la donna ha una gran parte in questo cammino, ma è solo lusinga e passione dell’uomo. Seppur subordinato il ruolo, la personalità non viene intaccata. La sorella di Raskol’nikov, Dunja, ha la forza di decidere del suo destino, dando un grande esempio di femminismo sottraendosi alle lusinghe di tutti quegli uomoni che vorrebbero assoggettarla.

Dostoevskij prende l’uomo in quel momento del destino in cui si sono scosse tutte le fondamenta della vita. Non esistono personaggi totalmente positivi o negativi, forse solo Razumichin, l’amico leale e proattivo che tutti vorremmo avere.

Mentire alla propria maniera è quasi meglio che dire una verità che appartiene ad altri; nel primo caso tu sei una persona, ma nel secondo sei soltanto un pappagallo!

Sonja, ad esempio, costretta ad un lavoro disonorevole agli occhi della società, mostra un animo puro e altruista. Dall’altra parte Svidrigajlov, uomo dalla munifica carità, viene accusato di omicidio e pedofilia. Se la libertà di Raskol’nikov porta al delitto, quella di Svidrigajlov dissolve la personalità. In lui è dipinta la degenerazione della personalità umana, la personalità rovinata dalla sensualità sfrenata.

Non tra i miei classici preferiti…ma…

Pur non annoverando Delitto e castigo fra i miei romanzi classici preferiti, non posso ignorare che una volta terminato i personaggi e i temi trattati abbiano permeato la mia pelle in maniera indelebile. Libro non filosofico, ma dalle premesse filosofiche, non può lasciare indifferenti in quanto pone interrogativi universali. Sento proprio il bisogno di leggere altre opere di Dostoevskij per provare a comprendere ancor meglio il suo pensiero.

Forse durante la lettura quello che mi ha “distratta” è stato il modo in cui l’ha fatto. Il narratore lascia molto spazio ai dialoghi e ai monologhi, ed è attraverso i racconti degli stessi personaggi che si scoprono le loro vite. Questo, che per alcuni potrebbe anche essere un punto di forza, a me ha in alcuni punti annoiata.

L’audiolibro

audionotes

audionotes edito Emons Edizioni

Ho anche questa volta ho accompagnato la lettura i cartaceo ascoltando l’audiolibro di Delitto e castigo edito Emons Edizioni. 26 ore lette magistralmente da Paolo Pierobon, voce che avevo già apprezzato in Dracula, con un’introduzione di Anna Zafesova.

L’audiolibro è disponibile in audionotes, un quadernino in cui troverete il qrcode con cui ascoltarlo, l’introduzione scritta e delle pagine bianche comodissime per prendere appunti. Lo potete anche ascoltare sia su Audible, sia su Storytel.

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