Home Sfide di lettura#PLLBookChallenge Il signore delle mosche citato in Pretty Little Liars

Il signore delle mosche citato in Pretty Little Liars

di Verdiana Quattrocchi
Il signore delle mosche

Ne Il signore delle mosche un gruppo di ragazzini sopravvive ad un disastro aereo su un’isola deserta. Il retaggio culturale gli impone di cercare una forma di governo, l’istinto primordiale di sopravvivere, a qualunque costo.

Titolo: Il signore delle mosche (Lord of the flies)
Autore: William Golding
Editore: Mondadori
Pagine: 229
Anno prima edizione originale: 1954
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Ho letto Il signore delle mosche grazie alla mia challenge di lettura ispirata dalla serie tv Pretty Little Liars (#PLLBookChallenge) di cui vi parlo in questo articolo. Vi lascio di seguito l’estratto della serie tv in cui se ne parla (Puntata S03*16).

La mia recensione de Il signore delle mosche

William Golding sospinge a forza verso dimensioni atemporali e in un certo senso rarefatte. Nel romanzo non si fa riferimento a luogo e tempo precisi. Egli stesso ha, infatti, in più di una circostanza, fatto riferimento per definire la propria scrittura al genere della «favola morale» ed ai rapporti che un simile modello stabilisce coi riti e miti del mondo occidentale.

Il signore delle mosche è un grande romanzo d’atmosfera in cui a fare da padrone sono i personaggi, isola compresa. Il romanzo mantiene dall’inizio alla fine una tensione emotiva nella quale a sfidarsi sono l’homo abilis e l’homo sapiens.

C’era ancora uno spazio intorno a Henry, un diametro di oltre cinque metri, in cui non osava tirare. Qui, invisibile eppure ancora forte, resisteva il tabù della vecchia vita. Intorno al bambino accovacciato c’era la protezione dei genitori e della scuola, dei poliziotti e della legge. Il braccio di Roger rimaneva condizionato da una civiltà che di lui nulla sapeva e che era in rovina.

Questi ragazzi, alcuni ancora bambini, potrebbero avere paura di qualunque cosa, eppure ciò che devono temere principalmente sono le persone. Il male non viene dall’esterno, come ne L’isola di corallo di Robert M. Ballantyne, ma dall’interno. La scrittura si origina da un imperativo etico: mostrare agli uomini del nostro tempo il buio (darkness è parola chiave nel suo macrotesto), il motivo per cui il titolo utilizza uno degli appellativi biblici del diavolo, Il signore delle mosche, risulta presto chiaro al lettore.

Di contro, però, i bambini hanno qualcosa di freddo, di meccanico, si dovrà aspettare la protagonista del romanzo di Doris Lèssing, Memorie di una sopravvissuta, per avere un quadro incredibile ed impressionante del male così come esso si attiva, prima ancora di farsi parola, in una mente infantile.

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