L’animale morente ha come protagonisti un professore di letteratura, un’allettante combinazione di glamour intellettuale e glamour giornalistico e una delle sue studentesse, raffinatezza e sobrietà in un perfetto involucro cubano. A legarli è l’intesa sessuale, a dividerli saranno le loro scelte e la tragicità della vita.
Titolo: L’animale morente
Autore: Philip Roth
Editore: I documenti del Corriere della sera. PHILIP ROTH vol. 10
Pagine: 113 p.
Voto: 4/5
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LA TRAMA
Se c’è qualcosa davanti alla quale David Kapesh rimane disarmato è la bellezza. Non a caso insegna critica letteraria, recensisce libri alla radio e parla di cultura alla televisione.
Ma prima di essere un professore è un uomo e prima delle opere d’arte ci sono le donne. Il fascino di critico culturale è la sua chiave d’accesso al letto di molte sue studentesse. Consuela Castillo è una ventiquattrenne cubana che con il suo fascino, raffinatezza nel camminare e nel parlare, e con un seno prepotentemente bellissimo, lascia un segno indelebile nella vita del professore di sessantadue anni.
La vidi e rimasi straordinariamente colpito dal suo comportamento. Quella ragazza sapeva quanto valeva il suo corpo. Sapeva che cos’era.
L’animale morente è l’elogio alla bellezza, quella che si mostra prepotentemente attraverso una camicetta di seta sbottonata, o una gonna attillata, quella bellezza tipica di un bel corpo femminile.
Nel corpo, non meno che nel cervello, è racchiusa la storia della vita. Edna O’Bien
Il manoscritto di Kafka, i quadri di Picasso e la storia dei parenti cubani, sono solo digressioni che portano all’unico incanto necessario, il sesso. Il loro desiderio viene assecondato per un anno e mezzo. In questo periodo David riesce ad allontanare (lo leggiamo in scene abbastanza forti) ogni blocco sessuale da Consuela, ma durante la sua festa di laura giunge al termine sgretolandosi più rapidamente e duramente di come sia iniziato.
La più bella storia infantile, che ci racconta che tutto si svolge orizzontalmente, ne L’animale morente non è applicabile. Il corpo, come la mente, non viene intaccato solo dalla vecchiaia, ma anche dalla malattia.
LA MIA RECENSIONE DE L’ANIMALE MORENTE
Raramente ho trovavo un libro che si adattasse così bene ad un lettore sia femminile che maschile. Per leggere questo libro abbandona ogni tabù e pregiudizio nei confronti dei rapporti umani. Lasciati trasportare dalla penna di Philip Roth e non giudicare David.

Le grand nu (il grande nudo disteso) di Amedeo Modigliani
Gran parte delle copertine con le quali è stato pubblicato il libro raffigurano Il grande nudo disteso di Amedeo Modigliani. Credo che sia l’immagine che meglio rappresenti L’animale morente. David Kapesh ama ogni singola parte del corpo di Consuelo a tal punto da si che anche lei se ne innamori. Il risultato dopo ogni libro di Philip Roth è la riflessione. Qui fa meditare noi donne sui nostri complessi, tante volte esagerati.
Ho notato che la maggior parte delle donne non sono sicure del proprio corpo, anche se, come lei, sono bellissime. Non tutte sanno di essere belle. Ci vuole un certo tipo di donna, per saperlo. In gran parte si lamentano di qualcosa di cui non dovrebbero affatto lamentarsi. Spesso vogliono nascondere il seno. C’è una vergogna di cui non riescono mai a capire bene l’origine, e tu le devi rassicurare a lungo prima che lo espongano con autentico piacere e traggano piacere dall’essere guardate.
L’animale morente parla esplicitamente di sesso, nella sua forma più libera, l’emozione primordiale dalla quale i protagonisti si lasciano trasportare. Nella prima parte del libro sembra di leggere l’ironia tipica di Charles Bukowsi. Nella seconda parte, ritrovo Roth con le sue parole che sai già ti accompagneranno una volta terminato il libro. Primo fra tutti la difficoltà fra scegliere quello che si vuole da quello che è giusto fare, ma chi stabilisce cosa sia giusto o meno? Tu, la società o la tua famiglia?
Scrivendo questa recensione non poteva che venirmi in mente Pastorale Americana, libro che gli valse il Premio Pulitzer per la narrativa nel 1998 (trovi la recensione cliccando qui). Lì avevamo uno Svedese alle prese con il fallimento di una vita condotta in modo che fosse perfetta. Ne L’animale morente David Kapesh vive la sua in totale libertà, senza paura di bigliettini diffamatori lasciati sulla porta del suo studio e di un figlio che fa di tutto per non essere come lui.
Non mancano infine i riferimenti politici. La guerra del Vietnam che in Pastorale Americana porta Merry a mettere una bomba, qui la Cuba di Fidel Castro fa venire a Consuelo la paura di non vedere mai più la Cuba raccontata dai suoi nonni.
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