Quando non conosci un autore, buona regola vuole che tu legga il suo romanzo più famoso, ma se non sei sicuro ti possa piacere, allora scegli quello più corto, o ancora, scegli semplicemente la copertina o il titolo che più ti piace. Io ho preferito l’ultima opzione. Seguo un profilo Instagram che si chiama proprio “La ragazza dello Sputnik”, e ho pensato: toh guarda, compro questo anche solo per sapere “Chi” sia questa ragazza dal nome così particolare!
E fu così che uno dei cinque titoli comprati alla Mondadori con gli sconti Einaudi è stato questo.
Titolo: La ragazza dello Sputnik (Supūtoniku no koibito, “l’innamorato/a dello Sputnik“)
Autore: Haruki Murakami
Editore: Einaudi
Anno: 2013
Pagine: 216
Voto: 4/5
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Nella primavera del suo ventiduesimo anno, Sumire si innamorò per la prima volta nella vita. Fu un amore travolgente come un tornado che avanza inarrestabile su una grande pianura. Spazzò via ogni cosa, trascinando in un vortice, lacerando e facendo a pezzi tutto ciò che trovò sulla strada, e dietro non si lasciò nulla.
La trama
Le protagoniste della vicenda sono due ragazze, la ventiduenne Sumire, «un’inguaribile romantica, testarda e cinica, completamente inesperta della vita e del mondo», amante della letteratura e della scrittura e Myu, più grande di lei di diciassette anni e sposata, che veste «sempre di un’eleganza straordinaria, indossando con disinvoltura accessori piccoli, ma costosi». Il racconto parla dell’amore «travolgente come un tornado che avanza inarrestabile su una grande pianura» che Sumire prova per Myu. Impariamo a conoscere queste due ragazze tramite un amico di Sumire, un maestro che insegna alle scuole elementari, e suo vecchio collega di università, del quale non si conosce il nome. Lui rappresenta Sumire un fedele confidente che può chiamare durante le sue notti insonni da una cabina telefonica, al quale scrivere lunghissime lettere-fiume in cui racconta ogni sua sensazione fino a farlo diventare un vero e proprio narratore onnisciente nonché co-protagonista.
Le descrizioni di Murakami ci accompagnano passo dopo passo verso i posti in cui la vicenda si snoda: Giappone, Francia, Italia e Grecia, tentativo già mirabilmente riuscito undici anni prima con Dance Dance Dance (1988). Non manca la suspance, se pur non si possa definire un romanzo giallo, in quanto ad un certo punto della vicenda non sarà più Sumire a parlare al nostro anonimo professore, ma Myu, che con una telefonata dalla Grecia lo invita a raggiungerla perché:
- A Sumire è successo qualcosa. Ma la stessa Myu non sa cosa le sia successo
- Lui deve andare lì il più presto possibile. Anche Sumire lo vorrebbe, pensa
La mia recensione
Murakami mi ha fatto amare Sumire così tanto che anche io avrei lasciato il lavoro per andare a cercala. In realtà le vicende potrebbero essere ridotte all’osso e l’interesse del lettore non ne risentirebbe. Il suo stile pregno di realismo magico e poetico è di difficile catalogazione. Riesce a portarti in una dimensione in cui è difficile distinguere la realtà dal sogno.
Cosa non mi ha fatto dare una stellina in più? Solo il finale. Secondo me, se pur non si possa definire un finale “aperto”, lascia troppi dubbi in sospeso e un po’ con l’amaro in bocca perché dall’altro capo del telefono non potrai ascoltare anche tu: “l’Odissea di Omero in pochissime parole”.
Ah già, ma alla fine, Chi è la ragazza dello Sputnik? Questo Murakami non lo lascia in sospeso, ma io si, d’altronde sono quattro stelle, il minimo che puoi fare è correre a leggerlo!
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2 commenti
[…] “La ragazza dello Sputnik” di Haruki Murakami […]
[…] Quando presi questo libro in biblioteca non sapevo bene cosa aspettarmi, di certo ero curiosa di conoscere il perché di questo titolo così particolare, un po’ com’è successo con La ragazza dello Sputnik di Haruki Murakami (trovi la recensione qui). […]